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Art Brut e Outsider Art: Una Nuova Prospettiva sull'Arte

Il termine Art Brut, o Outsider Art, fu introdotto nel 1945 dall'artista francese Jean Dubuffet per definire le opere create da artisti autodidatti che esprimono esperienze al di fuori delle convenzioni sociali e artistiche. Con l’intento di ridurre lo stigma legato alla malattia mentale e di valorizzare l'arte degli emarginati, Dubuffet concepì il termine Art Brut per dare legittimità alle creazioni di queste persone. Queste opere, inizialmente realizzate da pazienti psichiatrici, prigionieri e persone socialmente isolate, offrono uno spunto visivo sui loro stati mentali e sulle loro visioni del mondo, spesso non convenzionali.

L'Influenza di Dubuffet e l'Origine dell'Art Brut

L’opera di Jean Dubuffet fu fortemente influenzata dal libro di Hans Prinzhorn, Bildnerei der Geisteskranken ("L'arte dei malati di mente"). Il volume raccoglieva migliaia di opere di persone con disturbi mentali provenienti da istituzioni psichiatriche europee, e Prinzhorn stesso aveva formato una vasta collezione, ora conservata all’Università di Heidelberg. Dopo aver letto il libro, Dubuffet iniziò a collezionare e promuovere anche opere di altri individui ai margini della società, non solo di persone che avevano delle turbe psichiche. La sua collezione, che include circa 5.000 opere di 133 artisti, tra cui Aloïse Corbaz e Adolf Wölfli, venne denominata Art Brut, un termine che si traduce letteralmente come "arte grezza" o "arte brutta". Dubuffet descrisse l'Art Brut come “le opere realizzate da persone che non sono state influenzate dalla cultura artistica convenzionale”, un'arte che si manifesta nella sua forma più pura e spontanea, non imitativa.

La Compagnia dell'Art Brut

Nel 1948, Dubuffet e alcuni colleghi artisti, tra cui Jean Paulhan, André Breton, Charles Ratton, Michel Tapie e Henri-Pierre Roche, fondarono la Compagnia dell’Art Brut, con l'artista Slavko Kopač come curatore della collezione. La compagnia aveva come scopo la promozione e la ricerca sul fenomeno dell'Art Brut. Nel 1949, venne organizzata la prima mostra di Art Brut alla Galerie René Drouin di Parigi, dove vennero esposte oltre 200 opere. Successivamente, nel 1976, la Collection de l'Art Brut aprì le sue porte a Losanna, in Svizzera, continuando la missione di sostenere questo tipo di espressione artistica. Nel tempo, altre istituzioni, come la Maison Rouge e il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, hanno ospitato mostre che celebrano le opere di artisti fuori dagli schemi.

Nel 1972, Roger Cardinal, professore di studi letterari e visivi all'Università del Kent, coniò il termine Outsider Art per tradurre il concetto di Art Brut in inglese. Cardinal descrisse questa forma d'arte come creata da individui autodidatti che non seguono le convenzioni artistiche tradizionali e che esprimono una forte individualità nelle loro opere.

Artisti di Art Brut e Outsider Art

Sia Dubuffet che Cardinal hanno chiarito che, mentre l'Art Brut e l'Outsider Art vengono comunemente associati a persone con problematiche di salute mentale, questi termini includono anche opere di coloro che, pur essendo in grado di vivere in modo relativamente autonomo nella società, si ritirano da ciò che è considerato l'arte convenzionale. Gli artisti di Art Brut non si conformano a movimenti o stili artistici predefiniti, ma si esprimono attraverso forme spontanee e emozionali. Tra gli esponenti più noti ci sono Adolf Wölfli, un artista che visse un'infanzia difficile, scontò una condanna in prigione e fu diagnosticato con schizofrenia; Aloïse Corbaz, Augustin Lesage e Alfonso Ossorio, tra gli altri. Nonostante le differenze stilistiche, le loro opere condividono una caratteristica comune: la libertà di forma, l'uso abbondante del colore e una qualità che ricorda l'arte infantile, tutte caratteristiche che riflettono l'assenza di un'educazione artistica formale.

Caratteristiche dell'Art Brut

Un tema ricorrente nelle opere di Art Brut è l'uso di schemi ossessivi e ripetitivi. Gli artisti tentano di creare ordine e armonia in un mondo che percepiscono come caotico. La ripetizione nelle opere dimostra una profonda consapevolezza del passare del tempo e dell’incessante ciclo della vita. I materiali utilizzati sono spesso non convenzionali, il che conferisce all'opera un'immediatezza che rivela il forte desiderio di esprimersi.

L'Art Brut non è solo un'arte visiva, ma una testimonianza dell'individualità di ciascun artista, una riflessione su chi sono e come vedono il mondo che li circonda. Non sorprende che, data la sua natura non convenzionale, l'Art Brut possa suscitare dibattiti. Sebbene vi siano somiglianze con il Surrealismo, in quanto entrambi i movimenti esplorano l'inconscio, l'Art Brut si distingue per il suo rifiuto di ogni regola sociale o estetica. Anche artisti come Picasso hanno riconosciuto l'ispirazione che si può trarre dall'Art Brut.

L'Art Brut oggi

Le opere di Art Brut sono oggi ammirate in diverse istituzioni museali, come il Museo d'Arte Moderna di Lille, che ospita una collezione di oltre 5.500 opere, e l'Outsider Art Fair, che si tiene annualmente a New York e Parigi. La Collection de l'Art Brut a Losanna continua a supportare e promuovere la creazione di arte fuori dagli schemi, rinnovando regolarmente le sue esposizioni per portare l'attenzione su questi artisti straordinari.

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